L'amica degli animali
Articolo a cura di Francesca Faiella
Monica
Lugini vive all’Axa con cinque cani e due gatti. Da una decina di anni,
inoltre, ha bandito dalla propria alimentazione carne e pesce. Una
scelta originata dalla passione per tali esseri e dalle brutte
sensazioni provate nel vederli privi di vita e serviti un piatto. Questo
impegno per la difesa dei diritti dei quadrupedi l’ha portata a creare
la Liberiamoli Onlus e a collaborare con azioni ed iniziative. Tra di
esse il progetto Diderot grazie al quale ad ottobre la Biblioteca Elsa
Morante avrà una sezione di libri dedicata a tematiche animaliste.
Animalista,
attivista per i diritti degli animali, volontaria e promotrice di
iniziative ed eventi legati alla lotta contro la vivisezione e per la
divulgazione di una alimentazione che esclude l'uso di prodotti di
origine animale: questo è il profilo di Monica Lugini, 42 anni, residente all’ AXA dal 2000 dove convive con cinque cani e due gatti.
“Come
tutti i bambini da sempre ho avuto la passione innata per gli animali
ma non ho avuto la fortuna di poterci crescere insieme, così appena mi
sono resa indipendente sono andata al canile e ho preso il mio primo
cane. Nel frattempo la casa si popolava di altri quadrupedi: l’amore ed
il rispetto che avevo per i cani e per i gatti mi portava a dichiararmi
animalista, come se gli animali fossero solo queste due specie. Un
giorno in macelleria ho visto appeso ad un gancio un coniglio scuoiato,
il suo corpicino era così simile a quello della mia gatta... ho provato
orrore e compassione per quella creatura. Solo in quel momento ho
realizzato che io mi dichiaravo amante degli animali ma allo stesso
tempo li mangiavo. Così, una sera d’estate di circa dieci anni fa, ho
eliminato definitivamente tutti gli animali dai miei piatti”.
Con
queste parole forti ma efficaci Monica inizia il suo racconto per
manifestare con decisione il suo amore per gli animali ed allo stesso
tempo denunciarne ogni forma di violenza.
“Allo
stesso modo, dopo aver fatto un’immersione con le bombole ed aver
osservato tantissimi pesci liberi nel loro habitat, in particolare delle
cernie meravigliose, ho percepito che stavo in un ambiente dove io ero
ospite e potevo conviverci a patto che rispettassi quel mondo sommerso
con i suoi abitanti. La stessa sera ho trovato sul tavolo del buffet un
grande pesce, sembrava proprio una di quelle cernie che avevo visto la
mattina stessa ed il suo corpo veniva dilaniato dalle forchette che ne
pretendevano le carni. Ho provato tanto dolore e tristezza nel vedere un
essere così meraviglioso e pacifico, che voleva solo vivere proprio
come me, ridotto a cibo. Da quel preciso momento ho smesso di cibarmi di
animali e dei loro derivati per sempre ed è cominciata così il mio
operato di attivista per i diritti animali”.
Così
Monica ha iniziato a documentarsi e ha scoperto un nuovo mondo per
poter convivere, liberamente e con rispetto, con gli animali. Per questo
ideale ha cominciato a combattere con tutte le sue energie,
partecipando a tutte le manifestazioni possibili contro la vivisezione,
l'ultima delle quali quella per la chiusura di Green Hill.
“Ho
fatto presidi davanti ai circhi e ai delfinari che sfruttano gli
animali, ho fatto tavoli e mostre per informare la gente su come
alimentarsi senza fare del male a nessuno, cercando di spiegare cosa
significa carne, latte e uova e da dove vengono queste “cose”, cosa
significa vivisezione e cosa comprare per non esserne complici, come
riconoscere cioè un prodotto cruelty free da uno no”.
Con
il tempo, un’altra realtà entra nella vita di Monica: la cura ed il
sostegno dei “trovatelli” e di altri cani abbandonati presso vari rifugi
e canili. Una realtà dura che, oltre allo sdegno per la situazione di
abbandono degli animali, tra cui cuccioli e cagne in calore, comporta
aiuti solidi e concreti come la sterilizzazione delle femmine. “Ma per sterilizzare così tanti cani servono soldi”
afferma Monica. Così si è rivolta alle istituzioni ma con esito
negativo. Gli unici aiuti sono arrivati dalla solidarietà della gente
comune. Monica sente sempre più l'esigenza di fare attivismo sul suo
territorio: “Nel 2012 ho creato l’associazione
“Liberiamiamoli onlus” con l’obiettivo di aiutare ed informare sui
diritti degli animali, con una forma sociale dove chi vuole aiutarmi può
riconoscersi, con la sola differenza di operare nel XIII Municipio.
Nello stesso anno ho fatto parte dell'organizzazione della seconda
edizione di “A zampe nude nel parco” evento dedicato ai cani adottati e a
quelli che ancora cercano casa, con un ricco angolo dedicato alla
degustazione di piatti cruelty free per dimostrare come è possibile
amare il proprio cane e rispettare tutti gli altri animali. Inoltre ho
creato una pagina Facebook “Antispecisti per i diritti animali XIII
Municipio” con lo scopo di riunire gli attivisti, simpatizzanti o
semplicemente persone del nostro territorio che vogliono conoscere
realtà di cui poco si parla. La prima iniziativa alla quale come gruppo
abbiamo aderito è stato il “Progetto Diderot, portiamo i diritti animali
in biblioteca”; questo progetto si
prefigge di donare libri a tematiche animaliste alle biblioteche
comunali per creare appunto una sezione dedicata ai diritti degli
animali. Il 5 ottobre inaugureremo la sezione diritti animali, con circa
cento libri, alla biblioteca Elsa Morante di Ostia, progetto che in
autunno confidiamo di presentare anche nelle scuole. Sono inoltre
presente tutte le seconde domeniche del mese, con uno stand
dell’associazione, presso il mercatino delle terrazze di Casal Palocco,
dove vendiamo piccoli oggetti per raccogliere fondi da destinare ai
randagi del mare e non solo e dove è possibile trovare tanto materiale
informativo sulle tematiche animaliste”.
Tutte
queste iniziative hanno un solo scopo: dare voce a chi voce non ne ha,
far sentire le urla silenziose degli animali, urla che vengono nascoste
dal frastuono del consumismo e dalla disinformazione. L'operato di
Monica ed il suo attivismo servono a determinare una presa di coscienza,
“una consapevolezza che non siamo i padroni
della terra e che un mondo migliore per noi e per tutti gli altri esseri
viventi, senza distinzione di specie, è assolutamente possibile”.





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