domenica 25 novembre 2012

ARTICOLO DE "IL TALENTO"

In marcia!
articolo a cura di Francesca Faiella
Di professione oggi fa l’impiegata. Ma Cristina Deidda, 30 anni di Ostia, ha praticato questa disciplina sportiva dell’atletica leggera ad alto livello e con grande impegno. Duri allenamenti ma qualche piccola “disobbedienza” rispetto agli stili di vita consigliati dagli allenatori. Ed incontri importanti con gli atleti della nazionale italiana di ieri e di oggi. La particolare esperienza nello staff del Golden Gala, con un “good luck” sussurrato al campionissimo Michael Johnson  .
Ogni bambino e poi ragazzo dovrebbe avere il diritto di poter vivere quello che ho vissuto io e tutto il mio gruppo!” Così esordisce Cristina Deidda, 30 anni di Ostia, impiegata ma soprattutto marciatrice professionista fino ai 18 di età, quando decise di smettere l'attività agonistica. Nei suoi occhi traspare un'emozione molto forte al pensiero ed al ricordo di quelli che lei stessa definisce “in assoluto gli anni più belli della mia vita”. Una passione che Cristina ancora oggi, impegni permettendo, cerca di coltivare, andando a correre di tanto in tanto perchè l'atletica le è rimasta nel sangue. 
Come era la tua giornata tipo di allenamento e come hai vissuto quegli anni di attività agonistica?
“Mi allenavo 3 volte a settimana più la domenica se non c'era gara e, col passare del tempo, anche nei giorni in cui non c'era allenamento (martedì e giovedì) andavamo a fare la classica “sgambata” per tenere i muscoli e il fiato sempre su di tono. Ero arrivata al punto che anche quando avevo momenti di nervosismo legati alla fase adolescenziale o semplicemente per scaricare la tensione di una giornata pesante, mettevo su scarpe e tuta e andavo a correre!! Tutto era legato alla mia vita sportiva...per me l'importante non era comprare il jeans di tendenza, ma avere sempre a posto tutto il materiale che mi serviva per il mio sport, dalle scarpe alla tuta, dai pantaloncini alle canotte. C'è da dire che le persone con cui facevo atletica per me erano come una seconda famiglia e per anni sono state tra le persone più importanti che avevo...alcune lo sono anche rimaste”.
Ti ricordi qualche aneddoto o curiosità legato all'attività sportiva?
“Posso dirti che a quell'età facevamo sempre il contrario di quanto ci veniva detto!! Ad esempio il giorno prima di una gara, era necessario andare a letto presto per far riposare adeguatamente testa e muscoli (una gara porta via molte energie anche a livello mentale, essendo una disciplina individuale e non di gruppo). Neanche a parlarne....abbiamo passato intere nottate sveglie!! Oppure il mio allenatore voleva una sana colazione prima di una gara, fatta di pane e miele, fette biscottate con marmellata, il tutto accompagnato da un bel succo, ma io non ho mai abbandonato il mio cappuccino coi miei biscotti o brioches”.
Hai avuto modo di conoscere atleti famosi?
“Al di la del fatto che conoscevo tutta la nazionale di marcia (Annarita Sidoti, Elisabetta Perrone, Erika Alfridi, Rossella Giordano, Elisa Rigaudo, Giovanni De Benedictis, Michele Didoni, Ivano Brugnetti), specialità che praticavo, sono cresciuta coi ragazzi che ne fanno parte ora, da Jean Jaques Nkouloukidi a Giorgio Rubino a Marco De Luca e Alessandro Garozzo. In tutto questo va inserito il contesto del Golden Gala, al quale partecipavamo sempre come staff. In quegli anni ho avuto occasione di conoscere il nostro grande Fabrizio Mori, che incontravo spesso in caserma ad Ostia, pista dove per un periodo mi sono allenata, "Frankie" Fredericks, Maurice Green, Linford Christie e ultimo ma non meno importante il mitico Michael Johnson, atleta che adoravo e al quale ho avuto modo di sussurrare un "good luck" prima di una gara di 400 mt, essendo la ragazza addetta a portare via il cesto con le sue cose dai blocchi di partenza. Assolutamente fantastico!”.
Hai nostalgia dello sport e degli anni dell'attività agonistica?


“Assolutamente sì; sono stati gli anni più belli della mia infanzia ed adolescenza. Non c'è un solo momento di quegli anni che non mi riporti all'atletica e a tutto quello che ad essa era legato”.


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