sabato 24 novembre 2012

ARTICOLO DE "IL TALENTO"

Il mondo in immagini
Articolo a cura di Francesca Faiella

Fotografia e disegno sono le due grandi passioni di Agnieszka Furmanska, polacca di nascita ma ad Ostia dal 1996. Mondi molto diversi, accomunati dal “saper guardare” e dal miglioramento che deriva dall’esperienza. Da qualche tempo anche un interesse per il lavoro grafico. Il grande aiuto fornito dalla rete a colui che viene definito il bravo amatore.

Giovane, bella, dal fascino slavo così come si addice a molte ragazze provenienti dall'est Europa, Agnieszka “Agnese” Furmanska ha 22 anni ed è nata in Polonia. Arrivata in Italia quando ne aveva sei, seguendo i genitori emigrati in cerca di un lavoro migliore, ha iniziato a frequentare le scuole qui, per arrivare attualmente all'università RomaTre dove si cimenta con lo studio del cinese. Ma Agnese coltiva una grande passione, quella della fotografia, alla quale si è avvicinata improvvisamente quando frequentava il primo liceo.
E' stato un campo nel quale sono entrata a piccoli passi, non mi ci sono immersa completamente subito - afferma Agnese. E' a quell'età che avevo più coscienza dei viaggi che facevo ed ogni volta che tornavo a casa, avevo sempre più fotografie memorizzate sulla prima macchinetta compatta. Giocando proprio con quella, ho scoperto i vari tipi di fotografia esistenti: paesaggio, macro, notturni, ritratti. Dunque scattavo e caricavo le mie foto su siti in cui esse possono essere giudicate, commentate e criticate. La navigazione su questi siti e' diventata ormai un'abitudine alla quale non posso sfuggire”.                                                           Agnese si cimenta anche con il disegno, con la consapevolezza che le immagini, ritratte o fotografate, abbiano, in qualche caso, caratteristiche simili. “Ho avuto anche l'hobby del disegno. Ogni tanto ancora sento l'ispirazione di creare qualcosa da un foglio totalmente bianco, ma il tempo lo vieta, dato che bisogna contare minimo 4 giorni per portare a fine un disegno. Ora a malapena riesco a trovare il tempo di esercitarmi a memorizzare gli ideogrammi cinesi. Per diversi anni è stato presente sulla mia scrivania un piccolo astuccio con più di 10 matite diverse, 3 tipi di gomma da cancellare e un pezzo di carta abrasiva (sì, perché di regola ci si pulisce la gomma da cancellare sporca). Qualsiasi tipo di arte ha le proprie regole, che rendono il mestiere più difficile di quel che si possa immaginare. E per tutto c'è una teoria di base da seguire che non puoi intuire da solo. Ecco perche' i regali più frequenti che ricevevo in passato erano libri sul disegno. Il disegno e la fotografia hanno in comune “Il saper guardare”, una capacità fondamentale - aggiunge Agnese. Bisogna avere l'occhio allenato ad osservare. La nostra mente infatti, ha delle regole soggettive false, o meglio, approssimative. Nel disegnare un ritratto, una persona qualunque posizionerebbe la punta dell'orecchio di un soggetto sotto l'altezza dell'occhio. Invece guardatevi allo specchio: l'orecchio inizia sulla linea del sopracciglio! Perciò è fondamentale saper guardare. Un'altra cosa che avvicina i due campi è il miglioramento dato dall'esperienza. Il quindicesimo disegno sarà migliore del quattordicesimo e la duecentesima foto sarà migliore della precedente. Ma il discorso si rivolge comunque all'intero settore dell'arte. Sono sempre stata affascinata dall'emisfero destro del cervello umano, quello creativo, mistico, che non conosce spazio nè tempo. Dopo aver conosciuto le regole generali di una disciplina, subentra proprio esso, che da' sfogo al nostro ego interiore e distingue gli artisti per gli stili che andranno ad adoperare. Ma il disegno e la fotografia sono due mondi diversi in fondo... in primis per il prezzo dell'attrezzatura necessaria!”.                                                                                                        L'interesse per la fotografia ha avuto alti e bassi per Agnese. La ricerca costante che opera sulle varie tecniche spesso l'ha scoraggiata. “Non e' possibile conoscere tutto del mestiere” afferma con convinzione. “Hai compreso il modo di fotografare macro (soggetti da vicino) e vuoi provare con la paesaggistica? D'accordo: gira completamente pagina ed inizia un capitolo nuovo della tua avventura. Subentra nuovo materiale da acquistare ed analizzare del quale magari non conoscevi l'esistenza e si ricomincia con la ricerca della teoria. E' come imparare a camminare daccapo. E' un mondo vastissimo, che a volte mi blocca. Ma se visto da un'altra prospettiva, potrebbe essere bello anche per questo: perché necessita di un infinita sperimentazione. Che gusto ci sarebbe a diventare professionisti in 3 mesi?”. 
Fotografia, disegno ma anche lavoro grafico: è vasto il campo d'interesse per Agnese. “La fotografia che più mi affascina è la ritrattistica indoor, perché necessita del ritocco fotografico al computer, una mia nuova passione, più forte della fotografia stessa a dire in vero. Ritengo un'arte anche il lavoro grafico che vi è dietro un poster che rappresenta il volto di una donna nella farmacia sotto casa. Sono mesi di perfezionamento e lavoro non da sottovalutare (una giornata intera davanti ad uno schermo per il ritocco di un viso). Tutte le immagini che vediamo nelle pubblicità vengono ritoccate. Dalla modella al paesaggio del tramonto, niente sfugge a programmi di correzione. Con questi, la fotografia diventa soggettiva; come disse Arnold Newman: “La fotografia, come tutti sappiamo, non e' del tutto vera. E' l'illusione della realtà con la quale creiamo il nostro mondo privato” . Ogni foto infatti, esprime la mia visione delle cose. La mia concezione del bello, cosi' come lo vede il mio cervello. E' come dipingere su una tela, o comporre una musica con uno strumento. C'è chi apprezzerà perché vi si rispecchierà, e ci sarà sempre chi avrebbe scelto un'altra angolatura, un colore diverso...










Agnese ammette che per fortuna, al giorno d'oggi, è di grande aiuto la rete. Solo navigando si può entrare in contatto con amatori o semiprofessionisti e per fortuna di materiale per autodidatti ce n'è parecchio. “Mi arrangio così per adesso, pensando sempre al giorno in cui mi iscriverò ad un corso, perche' la teoria - come accennavo prima - non si può tralasciare. La rete permette anche di misurarti con altri, in concorsi a tema, che compaiono su diversi forum di appassionati, ai quali partecipano però anche i professionisti. A volte si vincono premi sponsorizzati da grandi case come Nikon, Canon, Fujifilm ecc., altre volte si vince il rispetto e ci si afferma come 'bravi amatori'”. E' così che si definisce Agnese, un “bravo amatore”, ma in realtà la sua passione supera quello stadio se non altro per l'attenzione con la quale si avvicina al mondo della fotografia, la cura dei dettagli, la perfezione di ogni elemento, la capacità di saper osservare e la voglia continua di imparare sempre più. E se non tocca la macchinetta fotografica per un mese, si concede una totale full immersion in quel mondo per il mese successivo: “Il Photoshow alla Fiera di Roma e' una tappa regolare ad esempio - conclude Agnese. Poi, se vengono organizzate nella capitale mostre di autori di cui apprezzo lo stile, chiaramente non le lascio sfuggire”.  

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