mercoledì 26 settembre 2012

ARTICOLO DE "IL TALENTO"

Ciak si gira!
articolo a cura di Francesca Faiella
Originario di Casablanca ma ad Ostia da 16 anni, Omar Khalidi ha iniziato a fare la comparsa per caso nel 2005 nel film sulla vita del ballerino Kledi “Passo a due”. Poi, vista la sua dimestichezza con l’italiano, una serie di interpretazioni importanti con i migliori attori del panorama italiano: da Preziosi a Mastrandrea, da Scamarcio a Somma. L’ultimo suo lavoro è stato “Nessuno mi puo’ giudicare con Bova e la Cortellesi. Ed il suo sogno è una pellicola da protagonista.
Arriva dal cuore del Marocco, portando con sé cultura, suoni, colori e tradizione della sua città natale, Casablanca. Omar Khalidi, 38 anni, arriva in Italia nel 1995 e si stabilisce ad Ostia. Qui incontra Manila, sua futura moglie dalla quale avrà tre splendidi figli: Sofien, Amira ed Amir, perfetta sintesi della attuale società multietnica.
Omar viene subito notato da una troupe cinematografica che si trovava ad Ostia per le riprese del film “Passo a due” sulla vita del ballerino albanese Kledi nel 2005. Da allora per Omar si è aperto un mondo nuovo nel campo cinematografico, fatto di comparse e ruoli da quasi protagonista.
Tutto è cominciato per caso?
Ti premetto che ho sempre amato il cinema e soprattutto la musica. Ho avuto in dono da Dio una bellissima voce ed in Marocco suonavo addirittura in un’orchestra. Io credo che queste forme d’arte siano strettamente legate per cui quando mi è stato proposto, assolutamente per caso, di partecipare come comparsa alle riprese del film di Kledi, girato all’ex Vittorio occupato di Ostia, mi si è aperto un mondo di emozioni straordinario e da allora ho deciso di continuare su questa strada sperando di potermi far notare anche come musicista”.
Non è stata però una semplice comparsa?
“Sono stato scelto, come molti altri, per interpretare un immigrato, ma grazie al fatto che già parlavo bene italiano, mi è stato dato un ruolo dove dovevo parlare: così alla mia prima esperienza già mi sono cimentato in un vero e proprio dialogo. Da quel momento in poi ho interpretato molti ruoli in diverse fiction e film grazie anche alla mia continua disponibilità”.
Con chi hai recitato e quali sono questi film?
“Ne ho fatti molti e fatico a ricordarli tutti. Voglio citare “L’uomo della carità” di Alessandro Di Robilant, film sulla vita di Don Luigi di Liegro con Giulio Scarpati nei panni del prete laziale, fondatore della Caritas, amico di tossici ed immigrati. Ricordo ancora il film “Last minute Marocco” di Francesco Falaschi con Valerio Mastrandrea, grande amico oltre che grande attore. Poi ho lavorato con Bisio, la Ferilli, la Cucinotta, Alessandro Preziosi, Sebastiano Somma, del quale ho un bellissimo ricordo in quanto mi ha inculcato notevole fiducia, e Riccardo Scamarcio, col quale ho lavorato nel film “Italians”, anch’egli molto simpatico e disponibile. Nel film per la tv “Roma” andato in onda sulla Rai, ho avuto modo di conoscere un cast internazionale, attori americani più o meno conosciuti: è stata un’esperienza bellissima. L’ultimo lavoro risale a pochi mesi fa. Ho preso parte alle riprese del film “Nessuno mi può giudicare” con Raoul Bova e Paola Cortellesi, attualmente nella sale”.
Che tipo di esperienza è stata anche a livello emozionale?
“Un’esperienza bellissima e gratificante che mi ha dato la giusta carica e mi ha segnato molto sicuramente a livello emotivo. Pur non avendo mai studiato recitazione (e questo è il mio rimpianto più grande!), ho conquistato piano piano la fiducia delle persone che mi stavano intorno in quanto hanno visto in me una persona oltre che disponibile anche molto capace. Ho lavorato con quasi tutti i più grandi attori del cinema italiano e sono estremamente soddisfatto di quello che ho fatto”.
Omar ha un solo rimpianto, come lui stesso ha ricordato: di non aver potuto studiare recitazione visto il grande successo che ha avuto come comparsa con ruoli da quasi protagonista. Il suo sogno a questo punto è quello di poter interpretare un film importante, magari una produzione internazionale. Glielo auguriamo!




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