mercoledì 17 ottobre 2012

ARTICOLO DE "IL TALENTO"

"Consigliai il sigaro a Lippi!"
articolo a cura di Francesca Faiella
Autista di vetture NCC ma anche appassionato di calcio. Ottavio Aconito è chiamato da tutti “mister” proprio per i suoi trascorsi calcistici. E la sua vita è divisa tra le soddisfazioni del campo (tra l’altro la vittoria del campionato di serie A femminile con la Lazio) e le esperienze con la macchina (politici, giornalisti e persone dello spettacolo tra i suoi clienti). Ed il ricordo di quando, vedendo a Viareggio il futuro tecnico della Nazionale fumare tre sigarette in dieci minuti, lo spinse a provare il sigaro.
E’ conosciuto da tutti come il “Mister” per la sua lunghissima esperienza come tecnico calcistico.
Ma Ottavio Aconito, 68 anni di Ostia, ma originario de L’Aquila, dal 1992 lavora in una cooperativa di noleggio con conducente. Nella sua ormai quasi ventennale attività come “autista” Ottavio ha conosciuto molti personaggi del jet set internazionale e avuto modo di rapportarsi con loro.
Parliamo inizialmente della sue esperienza come allenatore.
“Alla fine degli anni cinquanta giocavo come ala destra nelle giovanili de L’Aquila, ma un infortunio all’età di 23 anni ha stroncato la mia carriera come calciatore. Sono venuto ad Ostia nel 1965 e l’anno successivo ho ripreso in parte l’attività calcistica giocando nella categoria dilettanti della Lido Calcio Ostia Mare. Nel 1973 ho frequentato il corso di allenatore e poi ho guidato sia i ragazzi dell’Ostia Mare negli anni settanta che successivamente i dilettanti dell’Acilia Calcio”. Che ricordo ha di quegli anni e soprattutto c’è un episodio che ricorda con particolare piacere?
“Soddisfazioni ne ho avute tante ma il ricordo più bello è legato alla vittoria del campionato di seria A femminile con le ragazze della società calcistica Lazio Lubia. Dopo circa trenta anni quelle ragazze mi hanno invitato alla festa del Presidente, ricordando con piacere la bellissima esperienza della vittoria ottenuta. Poi ho allenato il Civitavecchia ed ero il secondo di Antonio Trebiciani, che è stato anche allenatore della A.S. Roma negli anni settanta ed anche tecnico della Roma primavera con Nils Liedholm. Nel 1985 sono stato anche il promotore della società Juventus Fiumicino, che dal 2003 si chiama 85 Fiumicino”.
C’è un aneddoto o una curiosità legati al mondo del calcio?
“Ho conosciuto Marcello Lippi, tecnico della Nazionale Italiana campione del mondo nel 2006, quando allenava il Viareggio. Durante un allenamento si fumò tre sigarette in dieci minuti. Io all’epoca già fumavo il sigaro e gli dissi di provare….così avrebbe fumato meno! Dopo qualche anno lo incontrai nuovamente e, ricordandosi di quanto avvenuto, mi venne incontro, questa volta con in bocca il sigaro. Da allora lo ha sempre fumato!”
Parliamo ora della sua attività come conducente. Quali personaggi ha incontrato?
“Ho portato molti personaggi ed alcuni neanche li ricordo più. Menzionerò quelli che mi sono rimasti più impressi. Dodici anni fa ho accompagnato il figlio più piccolo della regina Elisabetta, Edoardo, in un giro turistico per i Castelli romani, poi Pupi Avati e Katia Ricciarelli. Sono stato ospite anche a casa dell’allora marito Pippo Baudo, persona squisita e gentile. Ed ancora, uno dei tre segretari personali del presidente americano Bush, di origine italiana e Zhao Quanbao, vice governatore del distretto di Pechino. Ho condotto poi diversi vip dello spettacolo alle feste organizzate dallo stilista Valentino a Roma e tra questi ricordo con simpatia molti attori dello staff della soap opera Beautiful”. Ci racconta anche in questo caso qualche aneddoto o particolarità che le è rimasta impressa?
“Accompagnavo spesso in aeroporto, negli anni 70, il giornalista Indro Montanelli quando era direttore de “Il Giornale”. Mi intrattenevo a chiacchierare con lui Una volta mi permisi di dirgli che secondo me i giornalisti non scrivevano appieno la verità. Lui fu molto contento della mia opinione e mi rispose: “hai ragione. Infatti quando io ero giornalista durante il Fascismo dicevano che ero antifascista, oggi dicono che sono fascista!”.
A proposito del calcio, so che voleva aggiungere una cosa importante, in qualità di tecnico esperto del settore.
“Sì, volevo sottolineare il problema dei giovani emergenti nel calcio. Si tende purtroppo, fin dalle categorie dilettanti, a preferire gli stranieri agli italiani. Tutto questo per interessi economici delle società e per l’entrata degli sponsor. La Nazionale italiana di calcio ha sempre avuto grandi portieri e difensori ma in questo modo, preferendo gli stranieri, non emerge più nessun giovane talento e la stessa nazionale maggiore ne risente. Io, in passato ho lavorato con ragazzi che hanno poi militato nelle serie maggiori: Carbone, Tiribocchi, Paradiso, Bovo, Silenzi, ma erano altri tempi. Vorrei concludere citando le parole di Artemio Franchi, che conobbi nel 1974 a Coverciano e che disse: “finchè sarò io il presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio non entreranno mai gli sponsor nel calcio!”. Oggi non è più così.








Nessun commento:

Posta un commento