mercoledì 17 ottobre 2012

ARTICOLO DE "IL TALENTO"

Una vita per la musica
articolo a cura di Francesca Faiella
Violoncellista e fondatore dell’Orchestra Sinfonica Nova Amadeus, Stefano Sovrani ha iniziato a suonare all’età di 8 anni, spinto dal nonno e dalla madre. Una brillante ed intensa carriera, portata avanti con professionalità, tanta passione e….qualche difficoltà, come quando dovette personalmente recuperare le buste paga relative ad una rappresentazione operistica. Nel periodo natalizio concerti importanti e prestigiosi, ma anche eventi di aiuto e solidarietà .
Fondatore nel 1982 dell'Orchestra Sinfonica Nova Amadeus, che nel 1992 si è costituita legalmente come Associazione Nova Amadeus, Stefano Sovrani, finiti gli studi musicali, ebbe immediatamente l’opportunità di collaborare con importanti orchestre quali Teatro dell’Opera di Roma, Comunale di Bologna, Ente lirico di Cagliari e la RAI di Roma. Una vita legata alla musica come violoncellista che lo ha portato a conoscere e vivere professionalmente grandi direttori d’orchestra, ai quali si è avvicinato con profondità e con spirito di emulazione, iniziando così ad applicarsi allo studio della direzione per poter egli stesso interpretare la musica, arrivando a guidare con grande soddisfazione l’orchestra che ha fondato che, in quasi trenta anni di attività è stata chiamata a rappresentare la migliore cultura italiana anche su invito di Enti o Ambasciate di tutti i cinque continenti del mondo.
Come nasce la passione per la musica e come è arrivato a questo brillante traguardo?
“Quando penso alla mia vita trascorsa, non riesco a immaginarmi impegnato a fare l’architetto o il commerciante o l’impiegato o chissà quale altro mestiere. Per me il destino aveva indubbiamente stabilito che dovessi avere la giusta sensibilità e desiderio per vivere la musica e lo spettacolo fin dall’inizio della mia vita. Ricordo quante difficoltà ho dovuto superare fin dall’inizio degli studi musicali. Cominciare all’età di 8 anni ad applicarsi su uno strumento difficile quale è il violoncello è stato particolarmente duro ma sono riuscito a superare queste difficoltà grazie all’ambiente che mi circondava, ambiente costituito da musicisti e amanti della musica. Per precisione, fu mio nonno ad introdurmi allo studio della musica ed a lui ed alla sua pazienza devo una infinita gratitudine per quello che ora rappresento. Anche mia madre mi spronò a questa professione, considerando che anche lei sarebbe dovuta diventare musicista (pianista) ma le difficoltà della guerra che ha dovuto subire nel pieno della sua adolescenza, hanno fatto si che cambiasse strada e interessi. Io quindi ho rappresentato quello che lei avrebbe voluto essere”. C'è qualche aneddoto o curiosità che ricorda, legato alla sua carriera?
“Ero ai primi anni della mia professione di violoncellista, ero un giovane musicista pieno di forze e soprattutto di entusiasmo. Parallelamente all’attività musicale che svolgevo stabilmente a Cagliari, nel 1980 accettai di partecipare ad una lunga tournèe in giro per l’Italia che durò quasi quattro mesi. Di quella tournèe, ricordo che arrivammo al giorno dell’ultima rappresentazione operistica che tenemmo a Catanzaro e questo per la compagnia voleva dire anche giorno di liquidazione dei cachet previsti per tale impegno. Ricordo che tutta la compagnia era alloggiata nello stesso Hotel e tutti avevano preso appuntamento con il cassiere della produzione la mattina prima dell’ultima rappresentazione. Con grande sorpresa, una volta arrivati all’appuntamento ci accorgemmo che in realtà il cassiere aveva lasciato l’Hotel la sera prima trattenendo tutti i soldi della liquidazione dell’intera compagnia, giustificandosi con un banalissimo biglietto lasciato alla reception che ci informava della sua improvvisa indisponibilità a poter assolvere il suo delicato compito in quanto costretto a partire improvvisamente per sue ragioni strettamente personali. Ricordai così che egli aveva una casa a Cerveteri e così decisi di partire con la mia auto e raggiungerlo al fine di poter recuperare i miei soldi e quelli di tutta la compagnia. Riuscii infatti a trovarlo e lo costrinsi ad affidarmi le buste paga di tutta la compagnia che nel frattempo aspettava a Catanzaro e minacciava di non effettuare l’ultimo spettacolo previsto se prima non fossero stati liquidati delle loro spettanze. Una volta presi questi soldi, senza sosta e con grande fatica, feci immediatamente ritorno a Catanzaro e nonostante i circa 1400 Km percorsi in poche ore, arrivai in tempo utile per dare inizio all’ultima recita, partecipandovi, per la gioia di tutta la compagnia. Questo episodio increscioso fece si che tutta la compagnia, per acclamazione, decidesse che da quel momento io avrei dovuto rappresentarli e organizzarli per le future tournèe già previste”.
Ha anche suonato in manifestazioni realizzate e legate alle festività natalizie?
”Sono tantissimi i concerti che abbiamo organizzato ed eseguito in concomitanza delle feste natalizie. Tra tutti, ricordo con grande piacere l’allestimento di qualche anno fa del monumentale Oratorio La Vierge di J. Massenet con la straordinaria partecipazione della soprano Monserrat Caballè. Eseguimmo questo concerto davanti a 5000 persone. Non meno importante fu l’esecuzione del Messiah di G. F. Haendel presso la Basilica di Santa Maria sopra Minerva o il concerto di Natale che lo scorso anno abbiamo tenuto presso la Sala Sinopoli, concerto che è stato registrato e trasmesso da RAIUNO la notte di Natale, subito dopo la Santa Messa tenuta da Sua Santità Benedetto XVI. Anche quest’anno saremo impegnati nella registrazione del concerto natalizio che verrà trasmesso la notte di Natale dalla Sala Sinopoli e sempre su RAIUNO. Il 12 dicembre sarò impegnato con la mia orchestra in un concerto che verrà offerto ai degenti dell’ospedale oncologico Regina Elena all’EUR. Inoltre, stiamo organizzandoci per altri due importanti appuntamenti. Il primo ci vedrà protagonisti di un concerto che sarà offerto ai reclusi del carcere di Rebibbia a Roma, il secondo, invece, nell’esecuzione del concerto di Capodanno, dove saranno eseguite le classiche e note composizioni della famiglia Strauss e di altri autori operettistici”. Progetti per il futuro?



“Nella pesante crisi che sta subendo l'economia italiana, i primi a subire i tagli spaventosi attuati nell’ultimo periodo, sono stati gli operatori della cultura. Vediamo quali difficoltà stanno attraversando i Teatri stabili, immaginate allora quali siano le difficoltà che deve affrontare la mia orchestra che, nonostante i meriti acquisiti in tanti anni, non riesce a svolgere una programmazione anticipata della propria attività. Nonostante tutto, il prossimo anno cercherò di sviluppare i miei appuntamenti musicali cercando come solito di dare spazio ai giovani concertisti e sperando di poter mantenere l’attività con gli incassi della biglietteria. Sono ormai venti anni che produco grossi concerti sinfonici e corali a Roma, presso la Chiesa Anglicana di San Paolo entro le mura. Sicuramente potrò anche contare sui tanti produttori di spettacolo che riescono a darmi fiducia e apprezzano gli sforzi che faccio per offrire una qualità musicale sempre più alta e di prestigio”.

Nessun commento:

Posta un commento