Una vita
per la musica
articolo a cura di Francesca Faiella
Violoncellista e fondatore dell’Orchestra
Sinfonica Nova Amadeus, Stefano Sovrani ha iniziato a suonare all’età di
8 anni, spinto dal nonno e dalla madre. Una brillante ed intensa
carriera, portata avanti con professionalità, tanta passione e….qualche
difficoltà, come quando dovette personalmente recuperare le buste paga
relative ad una rappresentazione operistica. Nel periodo natalizio
concerti importanti e prestigiosi, ma anche eventi di aiuto e
solidarietà .
Fondatore nel 1982 dell'Orchestra Sinfonica Nova
Amadeus, che nel 1992 si è costituita legalmente come Associazione Nova
Amadeus, Stefano Sovrani, finiti gli studi musicali, ebbe
immediatamente l’opportunità di collaborare con importanti orchestre
quali Teatro dell’Opera di Roma, Comunale di Bologna, Ente lirico di
Cagliari e la RAI di Roma. Una vita legata alla musica come
violoncellista che lo ha portato a conoscere e vivere professionalmente
grandi direttori d’orchestra, ai quali si è avvicinato con profondità e
con spirito di emulazione, iniziando così ad applicarsi allo studio
della direzione per poter egli stesso interpretare la musica, arrivando
a guidare con grande soddisfazione l’orchestra che ha fondato che, in
quasi trenta anni di attività è stata chiamata a rappresentare la
migliore cultura italiana anche su invito di Enti o Ambasciate di tutti
i cinque continenti del mondo.
Come nasce la passione per la musica e come è
arrivato a questo brillante traguardo?
“Quando penso alla mia vita trascorsa, non riesco a
immaginarmi impegnato a fare l’architetto o il commerciante o
l’impiegato o chissà quale altro mestiere. Per me il destino aveva
indubbiamente stabilito che dovessi avere la giusta sensibilità e
desiderio per vivere la musica e lo spettacolo fin dall’inizio della mia
vita. Ricordo quante difficoltà ho dovuto superare fin dall’inizio degli
studi musicali. Cominciare all’età di 8 anni ad applicarsi su uno
strumento difficile quale è il violoncello è stato particolarmente duro
ma sono riuscito a superare queste difficoltà grazie all’ambiente che mi
circondava, ambiente costituito da musicisti e amanti della musica. Per
precisione, fu mio nonno ad introdurmi allo studio della musica ed a lui
ed alla sua pazienza devo una infinita gratitudine per quello che ora
rappresento. Anche mia madre mi spronò a questa professione,
considerando che anche lei sarebbe dovuta diventare musicista (pianista)
ma le difficoltà della guerra che ha dovuto subire nel pieno della sua
adolescenza, hanno fatto si che cambiasse strada e interessi. Io quindi
ho rappresentato quello che lei avrebbe voluto essere”. C'è qualche aneddoto o curiosità che ricorda,
legato alla sua carriera?
“Ero ai primi anni della mia professione di
violoncellista, ero un giovane musicista pieno di forze e soprattutto di
entusiasmo. Parallelamente all’attività musicale che svolgevo
stabilmente a Cagliari, nel 1980 accettai di partecipare ad una lunga
tournèe in giro per l’Italia che durò quasi quattro mesi. Di quella
tournèe, ricordo che arrivammo al giorno dell’ultima rappresentazione
operistica che tenemmo a Catanzaro e questo per la compagnia voleva dire
anche giorno di liquidazione dei cachet previsti per tale impegno.
Ricordo che tutta la compagnia era alloggiata nello stesso Hotel e tutti
avevano preso appuntamento con il cassiere della produzione la mattina
prima dell’ultima rappresentazione. Con grande sorpresa, una volta
arrivati all’appuntamento ci accorgemmo che in realtà il cassiere aveva
lasciato l’Hotel la sera prima trattenendo tutti i soldi della
liquidazione dell’intera compagnia, giustificandosi con un banalissimo
biglietto lasciato alla reception che ci informava della sua improvvisa
indisponibilità a poter assolvere il suo delicato compito in quanto
costretto a partire improvvisamente per sue ragioni strettamente
personali. Ricordai così che egli aveva una casa a Cerveteri e così
decisi di partire con la mia auto e raggiungerlo al fine di poter
recuperare i miei soldi e quelli di tutta la compagnia. Riuscii infatti
a trovarlo e lo costrinsi ad affidarmi le buste paga di tutta la
compagnia che nel frattempo aspettava a Catanzaro e minacciava di non
effettuare l’ultimo spettacolo previsto se prima non fossero stati
liquidati delle loro spettanze. Una volta presi questi soldi, senza
sosta e con grande fatica, feci immediatamente ritorno a Catanzaro e
nonostante i circa 1400 Km percorsi in poche ore, arrivai in tempo utile
per dare inizio all’ultima recita, partecipandovi, per la gioia di tutta
la compagnia. Questo episodio increscioso fece si che tutta la
compagnia, per acclamazione, decidesse che da quel momento io avrei
dovuto rappresentarli e organizzarli per le future tournèe già
previste”.
Ha anche suonato in manifestazioni realizzate e
legate alle festività natalizie?
”Sono tantissimi i concerti che abbiamo organizzato
ed eseguito in concomitanza delle feste natalizie. Tra tutti, ricordo
con grande piacere l’allestimento di qualche anno fa del monumentale
Oratorio La Vierge di J. Massenet con la straordinaria partecipazione
della soprano Monserrat Caballè. Eseguimmo questo concerto davanti a
5000 persone. Non meno importante fu l’esecuzione del Messiah di G. F.
Haendel presso la Basilica di Santa Maria sopra Minerva o il concerto di
Natale che lo scorso anno abbiamo tenuto presso la Sala Sinopoli,
concerto che è stato registrato e trasmesso da RAIUNO la notte di
Natale, subito dopo la Santa Messa tenuta da Sua Santità Benedetto XVI.
Anche quest’anno saremo impegnati nella registrazione del concerto
natalizio che verrà trasmesso la notte di Natale dalla Sala Sinopoli e
sempre su RAIUNO. Il 12 dicembre sarò impegnato con la mia orchestra in
un concerto che verrà offerto ai degenti dell’ospedale oncologico Regina
Elena all’EUR. Inoltre, stiamo organizzandoci per altri due importanti
appuntamenti. Il primo ci vedrà protagonisti di un concerto che sarà
offerto ai reclusi del carcere di Rebibbia a Roma, il secondo, invece,
nell’esecuzione del concerto di Capodanno, dove saranno eseguite le
classiche e note composizioni della famiglia Strauss e di altri autori
operettistici”. Progetti per il futuro?
“Nella pesante crisi che sta subendo l'economia
italiana, i primi a subire i tagli spaventosi attuati nell’ultimo
periodo, sono stati gli operatori della cultura. Vediamo quali
difficoltà stanno attraversando i Teatri stabili, immaginate allora
quali siano le difficoltà che deve affrontare la mia orchestra che,
nonostante i meriti acquisiti in tanti anni, non riesce a svolgere una
programmazione anticipata della propria attività. Nonostante tutto, il
prossimo anno cercherò di sviluppare i miei appuntamenti musicali
cercando come solito di dare spazio ai giovani concertisti e sperando di
poter mantenere l’attività con gli incassi della biglietteria. Sono
ormai venti anni che produco grossi concerti sinfonici e corali a Roma,
presso la Chiesa Anglicana di San Paolo entro le mura. Sicuramente potrò
anche contare sui tanti produttori di spettacolo che riescono a darmi
fiducia e apprezzano gli sforzi che faccio per offrire una qualità
musicale sempre più alta e di prestigio”.




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