Vincere con la musica
articolo a cura di Francesca Faiella
Allenatore
di calcio diplomatosi a Coverciano insieme al ct azzurro Prandelli,
Raffaele Lippo si è specializzato nella Musicoterapia Polivalente. Si
tratta di una tecnica applicabile a varie patologie ma in grado di
produrre risultati positivi nella pratica sportiva agonistica. E ciò
grazie alla diminuzione di ansia e tensione ed all’aumento sia della
concentrazione che della soglia del dolore.
“Per vincere non è corretto dire “voglio vincere” ma “devo vincere”.
A parlare in questi termini è Raffaele Lippo,
un uomo dal passato calcistico, allenatore specializzato nella
preparazione fisica e mentale degli atleti, tecnico ortopedico ed una
specializzazione in Musicoterapia Polivalente. Come hai conosciuto questa tecnica e di che si tratta?
“Ho
frequentato il corso di allenatore a Coverciano con tecnici del
calibro, tra gli altri, di Delio Rossi e Cesare Prandelli e ho iniziato
successivamente ad allenare con molte soddisfazioni. Ho vinto molti
campionati…ma che fatica! Conobbi in quel periodo una tecnica nuova da
applicare anche allo sport, la Musicoterapia Polivalente. Grazie ad essa
si sono riscontrati risultati positivi non solo nel mondo dello sport
ma anche in altri settori, essendo essa applicabile ad ogni tipo di
patologia. Ci sono stati più di diecimila casi risolti, in tutta Italia,
di depressione, disturbi alimentari, autismo, Parkinson, decadimento
muscolo-scheletrico. Il caso eclatante riguarda i bambini nati prematuri
all’ospedale pediatrico di Rimini: con questa tecnica i bambini a
rischio di infarto hanno avuto un calo delle pulsazioni da 70 a 24
battiti al minuto, un esito che ha fatto crollare il tasso di mortalità
dal 30 al 12%. La Musicoterapia Polivalente, sfrutta la musica su
diversi fronti: come tecnica di rilassamento ma anche funzionale
all’integrazione armonica della psiche, del sistema nervoso ed
ormonale”.
Come è stata applicata allo sport e con quali risultati?
“I
primi risultati riscontrati nello sport sono stati l’abbassamento del
livello di ansia ed il miglioramento della concentrazione: la musica
infatti stimola il sistema ormonale che produce endorfina, di
conseguenza innalza la soglia di resistenza ed allevia quindi il dolore.
Con questa tecnica, solo dopo due mesi di lavoro, gli arcieri
dell’ASCIP hanno vinto il titolo italiano mentre dopo qualche mese,
nella stessa disciplina, c’è stato il titolo italiano anche per i
normodotati. Successi importanti sono arrivati anche nei World games di
karate, con Michele Giuliani, campione italiano delle Fiamme Gialle e
campione dei World Games in Germania. In campo giovanile poi sta
ottenendo uno strepitoso seguito in parecchie discipline sportive. Una
vera innovazione”. Parliamo un po’ di te e del tuo passato calcistico. Hai fatto molte esperienze e che pensiero ti sei fatto di questo sport?
“Il
calcio si veste ancora del culto del sacrificio, dominando le emozioni
positive ed aumentando la paura e la nevroticità e, di conseguenza, gli
istinti negativi. Il calcio ha subito un cambiamento dagli anni trenta
ad oggi, con l’avvento della trasgressione, la caduta delle regole, il
calcio scommesse. Dal 1990 in poi, nel calcio dominano caos e
confusione. L’avvento di Sacchi, ha segnato un calcio che ha perso punti
di riferimento anche creativi; tempo e spazio si sono accorciati,
stress e falli da dietro sono aumentati: ha dominato il pathos e si è
spento l’appagamento. Io ho allenato e praticato il calcio, ma con molta
fatica sia fisica che emotiva, ecco perchè supporto questa tecnica
innovativa. Nel mio passato calcistico ho perso poi amici e campioni
come Renato Curi e persone che emotivamente avevano un significato
positivo per tutti come Agostino Di Bartolomei. La depressione
psicofisica è qualcosa con cui prima o poi un atleta deve fare i conti.
Proporre quindi una possibilità per uscirne vincenti è per me una grande
realtà che abbraccia e può creare unione nei molteplici aspetti
professionali in campo sanitario, dal medico allo psicologo, dal
fisiatra al fisioterapista”.
Trenta
anni di ricerca caratterizzano un obiettivo importante per Raffaele:
quello di arrivare finalmente alla possibilità di migliorare
emotivamente e fisicamente le persone che si dedicano allo sport, con
una tecnica che funziona come validissima terapia.


Nessun commento:
Posta un commento